Venerdì della quinta settimana di Quaresima

Il brano di Giovanni 10,31-42 ci presenta un momento di grande tensione nel ministero di Gesù: i Giudei vogliono lapidarlo perché si proclama Figlio di Dio. Gesù risponde loro con parole profonde:
«Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere» (Gv 10,37-38).
Gesù non solo annuncia il Padre, ma lo manifesta con le sue opere: guarisce, perdona, dona la vita. Eppure, il cuore di molti resta chiuso. È l’anticipo della sua Passione: l’Amore viene rifiutato, la Verità viene respinta, la Luce viene combattuta.
Sant’Ireneo di Lione scrive: «Dio si è fatto uomo affinché l’uomo potesse partecipare della vita divina».
Questa è la verità che scandalizza: Gesù è Dio fatto carne, venuto per salvarci e donarci la vita eterna.
Siamo ormai nell’ultimo tratto della Quaresima, il tempo in cui siamo chiamati a prendere posizione: accogliamo Cristo o lo rifiutiamo? Come quei Giudei, anche noi possiamo trovare scuse, chiuderci nel dubbio, rimandare la nostra risposta. Ma la Pasqua si avvicina, e il Signore ci invita a credere nelle sue opere, a lasciarci trasformare dal suo amore.
- Apriamo il cuore alla Parola di Dio – Meditiamo il Vangelo, lasciamo che le opere di Gesù ci parlino, ci interpellino, ci convertano.
- Riconosciamo i segni della presenza di Dio – Anche oggi il Signore opera nella nostra vita: nelle persone che ci amano, nei sacramenti, nella bellezza della creazione. Sappiamo riconoscerlo?
- Prepariamoci alla Pasqua con la fede viva – La Settimana Santa è vicina: non restiamo spettatori. Approfittiamo del sacramento della Riconciliazione e rinnoviamo la nostra adesione a Cristo.
- Viviamo con coerenza il nostro essere cristiani – Credere in Gesù significa lasciarlo entrare nelle nostre scelte quotidiane, nei rapporti con gli altri, nel modo in cui affrontiamo le difficoltà.
Gesù è la Via, la Verità e la Vita. Non rimandiamo la nostra risposta: accogliamolo oggi, per essere pronti a celebrare con gioia la Pasqua della sua Risurrezione.
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