Giovedì della terza settimana di Pasqua

Il brano evangelico di Giovanni 6,44-51 ci conduce al cuore del mistero cristiano: Gesù si presenta come il Pane vivo disceso dal cielo, dono del Padre per la vita del mondo. Nessuno può andare a Gesù se non è attirato dal Padre; la fede, infatti, è un dono che nasce dall’ascolto e dall’apertura del cuore a Dio[1][6]. Gesù ci invita a superare la nostalgia della “manna” del passato, per accogliere Lui stesso, vero Pane che dona la vita eterna[6].
Gesù cita i profeti: “E tutti saranno ammaestrati da Dio” (Gv 6,45), richiamando Isaia: “Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore” (Is 54,13)[2][6]. È una promessa di intimità e di relazione diretta con Dio, che si realizza pienamente in Cristo. Sant’Agostino commenta: “Non temere di essere ammaestrato da Dio, perché chi è ammaestrato da Dio è attratto dal Padre verso il Figlio” (In Io. Ev. Tract., 26,6).
Nel mese di maggio, dedicato alla Madonna, possiamo guardare a Maria come modello di fede accogliente e generosa. Il suo “sì” totale è stato la porta attraverso cui il Pane vivo è venuto nel mondo[3]. Maria ci insegna a fidarci del Padre, ad ascoltare la sua Parola e a lasciarci guidare verso Gesù.
Per vivere oggi questo Vangelo, due consigli concreti:
- Dedica tempo ogni giorno alla preghiera e alla lettura della Parola di Dio, come suggeriva Padre Pio: “La preghiera è il respiro dell’anima e il mezzo più sicuro per avvicinarvi al cuore di Dio”[4]. Solo così il nostro cuore sarà “attirato” dal Padre verso Gesù.
- Partecipa con fede ai sacramenti, in particolare all’Eucaristia, riconoscendo in Gesù il Pane vivo che sostiene e trasforma la nostra vita quotidiana. Come Maria, lasciamoci nutrire e rinnovare da Lui, per essere testimoni del suo amore nelle relazioni di ogni giorno[5][3].
Così, anche noi, ammaestrati da Dio e guidati dalla Madre, possiamo camminare nella fede e portare il frutto della vita eterna.
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