12 Maggio 2025 – COMMENTO AL VANGELO – (Gv 10,1-10)

Don Alessandro FaranoBlogLeave a Comment

Lunedì della quarta domenica di Pasqua

Gesù, nel presentarsi come «la porta delle pecore» (Gv 10,7), rivela la sua missione di mediazione unica tra Dio e l’umanità. Il recinto delle pecore rappresenta la comunità dei credenti, e solo attraverso Cristo – la «porta» – si accede alla salvezza e alla vita «in abbondanza» (Gv 10,10)[3][4]. Chi tenta di guidare le pecore con inganno («ladri e briganti») mira a distruggere, mentre il vero pastore conosce le pecore «per nome» e le conduce con amore.
Sant’Agostino commenta: «Cristo è la porta: è stato aperto per noi quando è stato trafitto; da lì hanno acceso per noi i sacramenti della Chiesa» (Commento al Vangelo di Giovanni). Questo legame tra la Croce e la vita nuova trova eco in Maria, che nel mese di maggio veneriamo come Madre del Buon Pastore. Colei che ha custodito la Parola nel suo cuore (cfr. Lc 2,19) ci insegna a riconoscere la voce di Cristo, unica fonte di vita autentica.
Attualizzazione e consigli pratici

  1. Ascolto quotidiano della Parola: Dedicare pochi minuti al giorno alla lettura del Vangelo, chiedendo a Maria di aiutarci a discernere la voce di Gesù tra le molteplici «voci» del mondo.
  2. Comunione nella carità: Vivere la Chiesa come «recinto» accogliente, impegnandosi in piccoli gesti di attenzione verso chi è solo o in difficoltà, seguendo l’esempio del Pastore che «depone la vita» per le pecore.

In un’epoca di fragilità relazionali e spirituali, Cristo rimane l’unica porta per una vita piena: accogliere Lui significa respingere ogni forma di egoismo e costruire relazioni autentiche, radicate nell’amore che dona senza misura.

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