San Mattia, apostolo

Nel discorso della vite, Gesù rivela il cuore della relazione con i discepoli: un amore che nasce dal Padre e si fa dono totale. «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13) sintetizza la novità cristiana: Cristo non chiama servi, ma amici, rivelando loro il mistero del Padre. L’osservanza dei comandamenti, lungi dall’essere un peso, è la via per «rimanere» in quell’amore che trasforma la vita in comunione e libertà.
Sant’Agostino commenta: «Ci ha amati per primo, non perché eravamo degni, ma per renderci degni del suo amore» (Commento alla Prima lettera di Giovanni). Questo amore gratuito risuona nel mese di maggio dedicato a Maria, la prima “amica” del Signore, che ha accolto il Verbo nel silenzio e nell’obbedienza. Come lei, i credenti sono chiamati a portare frutto nell’umiltà quotidiana.
- Coltivare la preghiera di ascolto, imitando Maria che «custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2,19). Dedica qualche minuto al giorno al silenzio, lasciando che la Parola modelli i tuoi gesti.
- Amare con gratuità, soprattutto chi è “lontano” o indifferente. Come Gesù ha lavato i piedi a Giuda, scegli un piccolo atto di servizio verso chi non te lo aspetta, spezzando la logica del do ut des.
In un mondo che esalta l’autosufficienza, il Vangelo ci ricorda: l’amore vero nasce dall’essere stati scelti (Gv 15,16), non dal merito. È questa la rivoluzione che trasforma i rapporti in fraternità.
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