21 Maggio 2025 – COMMENTO AL VANGELO (Gv 15,1-8)

Don Alessandro FaranoBlogLeave a Comment

Mercoledì della quinta settima di Pasqua

Il brano di Giovanni 15,1-8 ci offre l’immagine potente della vite e dei tralci: Gesù è la vite vera, noi siamo i tralci. Solo rimanendo uniti a Lui possiamo portare frutto, perché “senza di me non potete far nulla”. Questa unione non è solo una vicinanza esteriore, ma una profonda intimità, un “rimanere” che trasforma la nostra vita e ci rende capaci di testimoniare l’amore di Dio nel mondo.
Questa immagine richiama il profeta Isaia, dove Dio si prende cura della sua vigna (Is 5,1-7), ma qui Gesù porta a compimento la promessa: la vite non è più solo il popolo, ma Cristo stesso che si unisce a noi, rendendoci partecipi della sua stessa vita.
Sant’Agostino commenta così: “Il tralcio non vive della propria forza, ma della vite; così il cristiano non vive della propria forza, ma di Cristo” (In Ioannis Evangelium Tractatus, 81, 1).
Nel mese di maggio, dedicato a Maria, possiamo guardare a lei come il tralcio perfettamente unito alla vite: Maria ha accolto la Parola, ha lasciato che la linfa della grazia scorresse in lei, portando il frutto più grande, Gesù stesso. Affidiamoci a lei per imparare a rimanere in Cristo con cuore docile e fiducioso.
Nella vita quotidiana, il Vangelo ci invita a coltivare un rapporto vivo con Gesù attraverso la preghiera e i sacramenti, lasciando che la sua Parola ci purifichi e ci guidi.

Un consiglio concreto: ogni giorno, dedica qualche minuto al silenzio davanti al Signore, chiedendogli di essere tu stesso un tralcio che porta frutto di amore, pace e bontà nella tua famiglia e nel tuo ambiente.

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