Venerdì della XIII settimana del tempo ordinario

Nel brano di Matteo 9,9-13, vediamo Gesù chiamare Matteo, un pubblicano, a seguirlo. Nonostante la sua condizione di peccatore agli occhi della società, Gesù lo accoglie con misericordia e invita a non cercare i giusti, ma i peccatori per la conversione. Questa scena ci rivela il cuore compassionevole di Cristo, sempre pronto a tendere la mano a chi è lontano.
Nel contesto del mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, questo passo assume un significato ancora più profondo. Il Sacro Cuore è simbolo dell’amore infinito e misericordioso di Gesù per ogni persona, specialmente per i peccatori e i più bisognosi. Come dice il profeta Osea nell’Antico Testamento: «Desidero misericordia e non sacrificio» (Osea 6,6), parole che Gesù stesso cita in questo brano per sottolineare che l’amore e la misericordia sono al centro della sua missione.
San Giovanni Paolo II ricordava che il Cuore di Cristo è «la fonte inesauribile di misericordia e di amore» e ci invita a lasciarci trasformare da questo amore per diventare strumenti di riconciliazione nel mondo.
Nella vita quotidiana, questo Vangelo ci esorta a non giudicare gli altri ma a vivere con un cuore aperto e misericordioso, come quello di Gesù. Un consiglio pratico: ogni giorno, proviamo a guardare chi ci sta accanto con occhi di amore e comprensione, offrendo piccoli gesti di gentilezza e perdono, così da riflettere nella nostra vita il Cuore misericordioso di Cristo.
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