Mercoledì della XV settimana del tempo ordinario
Il brano evangelico di Matteo 11,25-27 ci offre una profonda riflessione sul mistero della rivelazione divina e sull’atteggiamento con cui accogliere la sapienza di Dio. Gesù rende lode al Padre perché ha nascosto le verità più grandi ai «sapienti e intelligenti» e le ha invece rivelate ai «piccoli» (Mt 11,25), cioè a coloro che si aprono con umiltà e semplicità al dono della fede, non a chi si fida esclusivamente delle proprie capacità umane o del sapere mondano. Questa scelta divina richiama il Salmo 8, che esalta la potenza di Dio manifestata «con la bocca dei bambini» contro i nemici, sottolineando come la vera sapienza sia un dono che nasce dalla fiducia e dall’abbandono in Dio.
Nel mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, questo brano acquista un’ulteriore profondità: il Sangue di Cristo è il segno supremo del dono totale di sé del Figlio al Padre, un dono che apre a tutti la via della salvezza e della conoscenza autentica di Dio. Come scrive sant’Agostino, «Il Sangue di Cristo è la sorgente della nostra redenzione e la luce che illumina il cuore dei piccoli» (cfr. Sermoni). In Gesù, che si fa mite e umile di cuore (Mt 11,29), si manifesta l’amore del Padre che dona tutto al Figlio e, per mezzo suo, a noi.
Nella vita quotidiana, questo brano ci invita a coltivare un atteggiamento di umiltà e di fiducia, riconoscendo che la vera sapienza non è frutto delle nostre forze, ma un dono che si riceve aprendo il cuore a Dio. Un consiglio pratico di fede è quello di affidarsi ogni giorno a Gesù con semplicità, come un bambino, accogliendo il suo giogo dolce e leggero (Mt 11,30) e trovando in lui ristoro nelle fatiche e nelle preoccupazioni. In questo modo, il mese dedicato al Preziosissimo Sangue diventa un tempo favorevole per lasciarsi trasformare dall’amore che ha lavato i nostri cuori, aprendoci a una conoscenza più profonda e personale del Padre e del Figlio.
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