San Giacomo, apostolo

Il brano di Matteo 20,20-28 ci porta nel cuore della logica evangelica, così diversa da quella del mondo. La madre dei figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, chiede per i suoi figli i primi posti nel Regno di Gesù. Ma Gesù risponde indicando una via sorprendente: «Potete bere il calice che io sto per bere?» e poi aggiunge: «Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore; e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Gesù ribalta la logica del potere: non conta chi comanda, ma chi serve. Il vero discepolo non cerca posti d’onore, ma si mette a disposizione degli altri, seguendo l’esempio di Cristo. Il “calice” che Gesù menziona è quello della sofferenza e del dono totale di sé, che Giacomo accetterà fino al martirio, diventando il primo apostolo a dare la vita per il Vangelo.
Nel giorno della memoria liturgica di San Giacomo, ricordiamo un apostolo che ha vissuto fino in fondo questa chiamata: dalla sequela entusiasta sulle rive del lago di Galilea, fino al martirio, testimoniando che la vera gloria cristiana si trova nel dono di sé. La tradizione lo celebra come patrono dei pellegrini, esempio di chi si mette in cammino non per primeggiare, ma per servire e testimoniare la fede con la vita.
Sant’Agostino, meditando su questo passo, afferma: «Imparate a essere umili, se volete essere grandi. Pensate a quanto è profondo il fondamento dell’umiltà, se la grandezza dell’edificio dipende dall’umiltà della base» (Sermone 69,2).
Nella vita quotidiana, la tentazione di “emergere”, di essere riconosciuti e serviti, è sempre presente. Il Vangelo ci invita a cambiare prospettiva: la vera grandezza si misura nella capacità di servire, di donarsi senza calcoli. Un consiglio pratico: ogni giorno prova a compiere un gesto di servizio gratuito, anche piccolo, verso chi ti è vicino. È lì che si costruisce il Regno di Dio, seguendo l’esempio di Gesù e di San Giacomo, che hanno fatto della loro vita un dono.
Il Vangelo di oggi ci insegna che la strada della gloria passa per l’umiltà e il servizio. Seguendo l’esempio di San Giacomo, chiediamo la grazia di “bere il calice” della generosità e di essere, ogni giorno, costruttori di fraternità autentica.
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