31 Luglio 2025 – COMMENTO AL VANGELO – Mt 13,47-53

Don Alessandro FaranoBlogLeave a Comment

Giovedì – XVII Settimana del Tempo Ordinario

Il brano evangelico di Matteo 13,47-53 ci offre la parabola della rete gettata nel mare, che raccoglie pesci di ogni genere. Quando la rete è piena, i pescatori selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi. Gesù spiega che così sarà alla fine del mondo: gli angeli separeranno i giusti dagli empi, mostrando la necessità di vigilare interiormente e lasciarsi trasformare dalla Parola.
In questa immagine è racchiuso un invito forte a non giudicare anzitempo, ma a vivere il presente come tempo favorevole per la conversione. La rete simboleggia anche la Chiesa, luogo aperto a tutti, dove il discernimento appartiene a Dio e non all’uomo.
A luce della Parola, risuona l’antico comando del Levitico: “Poiché la vita della carne è nel sangue. Io ve l’ho dato perché, sull’altare, serva a fare espiazione per la vostra vita” (Lv 17,11).
Questo ci lega al sacrificio di Cristo, il cui sangue – celebrato specialmente in questo mese di luglio – è stato versato per nostra salvezza, perfezionando antichi riti e offrendo redenzione eterna.
San Gaspare del Bufalo, grande apostolo della devozione al Preziosissimo Sangue, affermava:
che «Il Sangue di Cristo è la chiave del Paradiso». Ci ricorda così quanto sia grande il dono ricevuto attraverso il sacrificio di Gesù.
L’ultimo giorno di luglio, concludendo il mese tradizionalmente dedicato al Preziosissimo Sangue, siamo invitati a contemplare il prezzo della nostra salvezza e a riscoprire la forza purificatrice che scaturisce dal Fianco trafitto di Cristo. Non a caso, San Pietro ci ricorda: “Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come argento o oro, foste liberati… ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia” (1Pt 1,18-19).
Oggi questa parabola ci sollecita a non essere indifferenti, ma a impegnarci per essere “pesci buoni” nella rete del Regno, testimoniando la carità e la coerenza tra fede e vita.
Nel concreto quotidiano, significa:

  • Accogliere ogni persona con misericordia, consapevoli che il giudizio appartiene a Dio.
  • Rinnovare la nostra comunione con Cristo tramite la preghiera e la partecipazione all’Eucaristia, memoriale reale del Suo Sangue versato.
  • Offrire piccoli gesti di riconciliazione e perdono dove viviamo.

Il segreto sta nel lasciarsi purificare ogni giorno, fidandosi della misericordia divina, per essere strumenti della pace e segni viventi del grande amore con cui siamo stati riscattati.

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