Santa Chiara d’Assisi, Vergine

Il brano di Matteo 17,22-27 ci presenta un episodio che, a prima vista, può sembrare un semplice fatto quotidiano: il pagamento della tassa del Tempio con la moneta trovata nel pesce. Tuttavia, dietro questo racconto si cela un insegnamento profondo sulla nostra identità come discepoli di Cristo e sul rispetto dovuto alle realtà terrene senza dimenticare la nostra appartenenza al Regno di Dio.
Gesù anticipa la sua passione, annunciando che sarà consegnato nelle mani degli uomini, ma non si sottrae al dovere civile di pagare la tassa del Tempio. Guardando a questa scena, possiamo riflettere con le parole di Sant’Agostino che affermava: «Dio nostro è il più grande, e degno di pagamento più grande»; tuttavia, non disdegna di riconoscere le regole della vita comunitaria, ricordandoci che la fede non ci esime dal vivere responsabilmente nella società.
Nel mese di agosto, quando molti si prendono una pausa dalla frenesia quotidiana, come nella memoria liturgica di Santa Chiara d’Assisi – donna che visse nel silenzio e nella contemplazione, ma anche nell’offerta della propria vita a Dio e agli altri –, siamo invitati a cogliere l’occasione per immergerci nella Parola di Dio, lasciandoci rinnovare interiormente. Le vacanze possono diventare un tempo prezioso per riflettere sul nostro cammino di fede, senza perdere di vista la realtà concreta che ci circonda.
In conclusione, questo brano ci insegna che la fede non è fuga dal mondo, ma luce che illumina la nostra quotidianità. Un consiglio pratico per vivere questo insegnamento può essere quello di impegnarci a rispettare le piccole responsabilità e i doveri quotidiani – al lavoro, in famiglia, nella comunità – come segni concreti del nostro amore e fedeltà a Dio. Come Santa Chiara ci ha mostrato con la sua semplicità e profondità, la santità è possibile anche nella vita ordinaria, se viviamo con coerenza la nostra adesione al Vangelo.
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