Presentazione della Beata Vergine Maria

Nel giorno in cui celebriamo la Presentazione della Beata Vergine Maria, la liturgia ci invita a contemplare un cuore che si apre totalmente a Dio, un cuore consegnato fin dall’inizio, perché tutta la sua vita diventi spazio della presenza divina. Nella prima lettura ascoltiamo l’invito gioioso del profeta: «Zaccaria 2,14: “Rallégrati, figlia di Sion, perché ecco io vengo ad abitare in mezzo a te”». È come se Dio stesso preparasse una casa, un luogo puro, libero, pronto ad accoglierlo. E Maria è questa casa vivente: nel suo “essere presentata” al tempio riconosciamo la sua disponibilità totale, quel terreno buono in cui la Parola potrà finalmente incarnarsi.
Il salmo responsoriale ci fa risuonare il canto di Maria: «Luca 1,46: “L’anima mia magnifica il Signore”». Non è solo il canto di una giovane donna, ma la voce di tutta l’umanità che finalmente trova una risposta all’attesa dei secoli. Ogni verso del Magnificat è il segno di un cuore che, presentato a Dio, diventa eco della sua misericordia. Se Zaccaria annuncia che il Signore vuole abitare in mezzo al suo popolo, Maria risponde mostrando che Dio può abitare in chi si consegna a Lui senza riserve.
Nel Vangelo Gesù apre uno sguardo nuovo sulla famiglia di Dio: «Matteo 12,50: “Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, costui è per me fratello, sorella e madre”». Maria non è grande solo perché presentata nel tempio, ma perché tutta la sua vita è stata un “eccomi” vissuto, una disponibilità continua alla volontà del Padre. La sua Presentazione diventa così un’icona della nostra chiamata: non un gesto rituale soltanto, ma un’offerta interiore. Sant’Ireneo diceva che «la gloria di Dio è l’uomo vivente», e in Maria vediamo cosa significa essere davvero viventi: lasciarsi riempire dalla presenza del Signore.
E allora nella nostra vita quotidiana, come vivere questa festa? Possiamo compiere una piccola “presentazione” personale: offrire al Signore un frammento di tempo, una preoccupazione, una scelta difficile, un angolo di cuore che forse non abbiamo mai lasciato toccare da Lui. Il consiglio di fede pratica è semplice: oggi scegli consapevolmente un gesto di disponibilità a Dio, come dire al Signore “eccomi” in una situazione concreta. Può essere un atto di ascolto verso qualcuno, una rinuncia al lamento, una preghiera detta con calma. Così, poco a poco, anche la nostra vita diventa tempio, spazio aperto, luogo dove Dio può abitare e da cui può far nascere qualcosa di nuovo.
𝗜 𝗡𝗢𝗦𝗧𝗥𝗜 𝗖𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜
