Giovedì della XXXIV settimana del tempo ordinario

Nel giovedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario anno C, la liturgia ci conduce dentro una delle pagine più luminose del libro di Daniele, dove la fedeltà di pochi diventa un segno potente della presenza di Dio nel mondo. Nella prima lettura, i tre giovani vengono gettati nella fornace per non aver adorato la statua del re, e proprio lì, nel luogo che avrebbe dovuto segnarne la fine, si rivela la fedeltà del Signore: Daniele 3,25: “Io vedo quattro uomini sciolti, che camminano in mezzo al fuoco… e il quarto ha l’aspetto di un figlio degli dèi.” È un versetto che parla da solo: Dio non li libera dal fuoco, ma nel fuoco. Non elimina la prova, ma la riempie della sua presenza. Il salmo responsoriale raccoglie questo stupore e lo trasforma in lode: Daniele 3,86: “Benedite il Signore, perché eterna è la sua misericordia.” È il canto di chi ha scoperto che il fuoco non brucia quando si rimane uniti a Dio, anzi diventa il luogo in cui la sua misericordia si manifesta con più forza.
Nel Vangelo, Gesù parla della venuta del Figlio dell’uomo e invita a vigilare: Luca 21,36: “Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.” Non è un invito alla paura, ma alla lucidità, a un cuore desto, non addormentato dalle preoccupazioni o stordito dalle inquietudini. La vigilanza non è ansia, ma attenzione amorosa. È l’atteggiamento di chi sa che Dio entra nella storia anche quando sembra notte. Come dice sant’Ambrogio: «Chi prega veglia, e chi veglia non cade.»
La Parola di oggi ci pone una domanda semplice e decisiva: dove cerco la mia sicurezza? Nei mezzi umani, o nella presenza di Dio che non viene meno? I tre giovani non erano eroi coraggiosi di natura, ma uomini fiduciosi. La loro forza non era in loro, ma in Colui che camminava accanto a loro nel fuoco. Così anche Gesù ci chiede un cuore non distratto, non piegato dalla paura, ma capace di riconoscere la sua presenza dentro tutto ciò che accade.
Per questo, un consiglio di fede pratica: oggi resta fedele in un momento in cui vorresti tirarti indietro. Forse una fatica, una relazione tesa, un impegno che ti pesa, una prova che sembra troppo grande. Non cercare di scappare dal fuoco: chiedi al Signore di entrarci con te. Dì nel cuore: “Cammina tu accanto a me.” È così che la prova si trasforma, non perché sparisce, ma perché diventa il luogo dove Dio si manifesta come Colui che salva, sostiene e non abbandona mai.
𝗜 𝗡𝗢𝗦𝗧𝗥𝗜 𝗖𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜
