Giovedì della prima settimana di Avvento – Anno A

Nel giovedì della prima settimana di Avvento anno A, la liturgia ci accompagna in un movimento interiore che passa dalla promessa alla fiducia concreta. Nella prima lettura, Isaia ci consegna parole che sembrano un balsamo per chi vive il peso delle incertezze: Isaia 26,3: “Tu assicurai la pace a chi confida in te.” Non si tratta di una pace generica, ma della shalom, la pienezza che nasce dall’appoggiarsi a Dio come a una roccia stabile. Per questo il profeta aggiunge: Isaia 26,4: “Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna.” L’Avvento diventa così il tempo in cui impariamo a poggiare il cuore non sulle emozioni del momento, ma sulla solidità di un Dio che non cambia.
Il salmo responsoriale fa risuonare la stessa immagine: Salmo 117,22: “La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.” La “pietra” rifiutata è il Messia stesso, e la sua forza non deriva dal potere, ma dall’amore che si lascia persino scartare pur di diventare fondamento per tutti. C’è un legame profondo con Isaia: Dio è roccia, e il Figlio è la pietra angolare che regge l’intera costruzione della nostra vita. Chi confida in Lui non vacilla.
Nel Vangelo Gesù conclude il suo discorso con un’immagine semplice ma decisiva, quella della casa costruita sulla roccia. Matteo 7,24: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.” Non basta ascoltare: occorre lasciarsi plasmare dalla Parola, farla diventare criterio di scelte, ritmo di vita, forza nei giorni di pioggia. San Girolamo ricorda: «Ignorare le Scritture è ignorare Cristo.» E ignorare Cristo significa costruire sulla sabbia, anche se l’apparenza inganna. Il vero fondamento non si vede a colpo d’occhio, ma si manifesta nelle tempeste.
E allora l’Avvento ci chiede una domanda semplice e diretta: su cosa sto costruendo la mia vita? Su emozioni, aspettative, approvazioni, paure? O sulla roccia della Parola ascoltata e vissuta? Il Signore non vuole metterci paura con il vento e la pioggia, vuole mostrarci dove trovare stabilità.
Per questo, un consiglio di fede pratica: oggi scegli un versetto della Scrittura, anche solo una frase, e decidi di viverla concretamente. Non solo leggerla, ma praticarla. Può essere un gesto di pazienza, un atto di perdono, una parola buona, un tempo di silenzio. Così, giorno dopo giorno, la casa del cuore si costruisce sulla roccia. E quando verrà la pioggia, non avremo niente da temere.
𝗜 𝗡𝗢𝗦𝗧𝗥𝗜 𝗖𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜
