Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Nel Vangelo di Luca 9,11b-17, Gesù si prende cura della folla in modo completo: prima insegna, poi guarisce, infine nutre. La moltiplicazione dei pani e dei pesci è molto più di un gesto straordinario: è il segno concreto di un amore che sazia ogni fame, non solo quella del corpo, ma anche quella del cuore. Non è un miracolo “spettacolare”, ma profondamente umano e divino insieme: nasce dalla compassione e culmina in un gesto di condivisione.
In questa Solennità del Corpus Domini, la Chiesa ci invita a contemplare e adorare il mistero dell’Eucaristia: Gesù che continua a donarsi come Pane vivo per la vita del mondo. E’ un mistero di umiltà e di amore che parla con i gesti: prendere, benedire, spezzare, donare. E’ lo stesso movimento che troviamo nella Santa Messa e, soprattutto, nel Cuore stesso di Gesu, che nel mese di giugno veneriamo in modo particolare.
Il Sacro Cuore di Gesu è il luogo dove si origina l’Eucaristia: dal suo Cuore trafitto scaturiscono sangue e acqua, segno dei sacramenti. Nel pane spezzato, noi riceviamo il suo stesso Cuore. Come scrive San Tommaso d’Aquino: “L’Eucaristia è il Sacramento dell’Amore, segno dell’unità, vincolo della carita.”
Ma c’e un altro dettaglio nel Vangelo che ci interpella: quando i discepoli propongono a Gesu di congedare la folla, Egli risponde con una frase semplice e disarmante: “Date loro voi stessi da mangiare.” E’ un invito forte: Gesu non vuole che i discepoli siano solo spettatori o organizzatori, ma protagonisti nella logica del dono. L’Eucaristia non è solo qualcosa da ricevere, ma anche da imitare.
Nel mondo di oggi, tante persone vivono affamate: non solo di pane, ma di ascolto, di senso, di speranza. E spesso, anche noi, come i discepoli, pensiamo di non avere abbastanza: “abbiamo solo cinque pani e due pesci…”. Ma Gesu ci chiede di iniziare con ciò che abbiamo, anche se ci sembra poco. Il miracolo comincia sempre dal nostro “si”.
Il consiglio di fede per la vita quotidiana è questo: quando ti senti povero di tempo, di forze, di pazienza, offri comunque quel poco al Signore. Fallo con amore, e lascia che sia Lui a moltiplicarlo. Vivere l’Eucaristia significa anche diventare, nel nostro piccolo, pane spezzato per gli altri: con un gesto, una parola, una presenza.
Come dice il profeta Isaia: “Venite, comprate e mangiate senza denaro, senza pagare, vino e latte” (Is 55,1).
L’amore del Cuore di Gesu è gratuito. Ricevilo con gratitudine e portalo agli altri con semplicita. Cosi ogni giorno diventerà, in qualche modo, Eucaristia vissuta.
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