Sabato della XIV settimana del tempo ordinario
Il brano evangelico di Matteo 10,24-33 ci invita a riflettere profondamente sul cammino del discepolo di Cristo, chiamato ad essere simile al suo Maestro, anche nelle difficolta e nelle persecuzioni. Gesù ci ricorda che non dobbiamo temere chi può uccidere solo il corpo, ma piuttosto chi può far perire anima e corpo nella Geenna, sottolineando così la suprema importanza della nostra vita spirituale e della fedeltà a Dio.
Nel mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, questa parola assume un significato ancora più intenso: il Sangue versato da Cristo e segno dell’amore infinito che ci protegge e ci da forza. San Giovanni Crisostomo affermava: «Il Sangue di Cristo è la nostra salvezza, la nostra forza, la nostra vittoria»; è questo Sangue che ci sostiene nelle prove e ci rende coraggiosi nel testimoniare la fede anche di fronte alle difficolta.
Il Vangelo ci esorta a non nascondere ciò che abbiamo ricevuto nella fede, ma a proclamarlo apertamente con la consapevolezza che nulla è nascosto a Dio e che ogni nostra azione sarà rivelata. La fiducia nella provvidenza divina è fondata sull’amore premuroso del Padre, che conta persino i capelli della nostra testa e non lascia cadere un passero senza il suo permesso, come ricorda Gesù nel brano.
Per vivere concretamente questo insegnamento nella vita quotidiana, il consiglio di fede pratica è di coltivare ogni giorno la fiducia nel Preziosissimo Sangue di Gesù, affidandoci a Lui nelle piccole e grandi prove. Quando la paura o il timore del giudizio altrui ci assalgono, ricordiamo che il valore della nostra anima è immenso agli occhi di Dio e che confessare Cristo con coraggio è la via per essere riconosciuti davanti al Padre celeste. In questo modo, il discepolo diventa realmente simile al Maestro, vivendo nella luce e nella libertà che solo l’amore di Dio può donare.
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