17 Luglio 2025 – COMMENTO AL VANGELO – Mt 11,28-30

Don Alessandro FaranoBlogLeave a Comment

Giovedì della XV settimana del tempo ordinario

Il brano di Matteo 11,28-30 è un invito profondamente consolante e rivoluzionario: Gesù chiama a sé “voi tutti che siete travagliati e aggravati” e promette loro riposo. Questo invito si rivolge a chiunque porti il peso delle difficoltà, delle fatiche quotidiane e delle oppressioni, siano esse di natura spirituale, morale o esistenziale. Gesù non propone un giogo pesante come quello della legge mosaica, ma un giogo dolce e leggero, perché il suo è un cammino di mitezza e umiltà di cuore, che conduce al vero ristoro dell’anima.
Nel mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, questa parola acquista un significato ancora più profondo: il Sangue versato da Cristo sulla croce è la sorgente di questa misericordia e di questo riposo. San Giovanni Crisostomo affermava che “il Sangue di Cristo è la nostra pace, la nostra purificazione e la nostra salvezza”, sottolineando come attraverso il sacrificio di Gesù si realizzi la liberazione dal peso del peccato e della condizione umana oppressa. Il giogo di Cristo, infatti, non è un peso da sopportare, ma un dono di grazia che ci rende capaci di portare le nostre croci con speranza e fiducia.
Attualizzando questo brano nella vita quotidiana, il consiglio di fede pratica è di accogliere ogni giorno l’invito di Gesù a “venire a Lui” con fiducia, specialmente nei momenti di stanchezza e di prova. Non si tratta di affrontare da soli le difficoltà, ma di imparare da Gesù, che è mite e umile, lasciandosi guidare dalla sua parola e dal suo amore. Come suggerisce il Salmo 19, la legge del Signore è perfetta e rinfranca l’anima: affidarsi a Cristo significa trovare quella pace che il mondo non può dare. Nella concretezza della vita, ciò può tradursi nel dedicare ogni giorno un momento di silenzio per ascoltare la sua voce, pregare con il cuore umile e affidarsi al suo Sangue prezioso, fonte di forza e di rinnovamento.
In questo modo, il giogo di Cristo diventa davvero “dolce e leggero”, perché portato insieme a Lui, che ci sostiene e ci ama senza misura.

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