21 Luglio 2025 – COMMENTO AL VANGELO – Mt 12,38-42

Don Alessandro FaranoBlogLeave a Comment

Lunedì della XVI settimana del tempo ordinario

Il brano di Matteo 12,38-42 ci pone davanti a una richiesta di segni da parte di scribi e farisei: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Gesù risponde con fermezza che nessun segno sarà dato, se non quello di Giona: «Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra». Il vero segno, dunque, non è uno spettacolo miracoloso, ma la Pasqua di Cristo, il suo mistero di morte e risurrezione.
Gesù invita a riconoscere la presenza di Dio non nei prodigi esteriori, ma nella sua stessa persona e nel dono totale di sé. Il riferimento a Giona e alla regina del Sud sottolinea che chi è aperto e disponibile, anche tra i pagani, sa cogliere i segni di Dio, mentre chi è chiuso nella pretesa e nell’orgoglio rischia di restare cieco anche davanti all’evidenza.
Sant’Agostino, riflettendo sul desiderio di segni esteriori, ammonisce: «Non cercare fuori ciò che è già dentro di te. Il segno più grande è Cristo stesso, morto e risorto per te» (cfr. Sant’Agostino, Discorsi, 242).
Anche l’Antico Testamento nel Salmo 19, 8 viene richiamata l’importanza di ascoltare il Signore con cuore sincero: «La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice»
Nel mese di luglio, la Chiesa invita a contemplare il Preziosissimo Sangue di Gesù, segno supremo del suo amore e della redenzione. Come ricorda San Pietro: «Siete stati liberati… con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia»
(1Pt 1,18-19).
Il Sangue di Cristo è il segno definitivo dell’amore di Dio, che non si impone con miracoli spettacolari ma si dona silenziosamente fino all’estremo, per la salvezza di tutti.
Questo Vangelo ci invita a non inseguire segni straordinari, ma a riconoscere nella vita quotidiana la presenza di Gesù, specialmente nella sua offerta d’amore. Il vero segno è la sua Pasqua, che si rinnova in ogni Eucaristia e nella testimonianza di chi vive secondo il Vangelo.
Nel mese dedicato al Preziosissimo Sangue, ritaglia ogni giorno un momento per ringraziare Gesù per il suo sacrificio, magari partecipando alla Messa o sostando in silenzio davanti al tabernacolo. Chiedi la grazia di saper vedere i “segni” di Dio nei piccoli gesti, nelle persone che incontri, nella tua stessa vita. Così, come i Niniviti e la regina del Sud, anche tu saprai accogliere la Parola e convertirti ogni giorno con cuore nuovo.

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