Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria

Il brano di Matteo 13,24-30 ci presenta la parabola del grano e della zizzania: un uomo semina buon grano nel suo campo, ma di notte un nemico vi semina la zizzania. Quando le piante crescono, i servi si accorgono della presenza della zizzania e chiedono al padrone se devono strapparla. Il padrone risponde di lasciar crescere insieme grano e zizzania fino alla mietitura, per evitare di sradicare anche il grano buono.
Questa parabola ci parla della pazienza di Dio e della sua misericordia: nel campo del mondo convivono bene e male, e il Signore ci invita a non essere frettolosi nel giudicare, ma ad attendere il tempo opportuno, quello della mietitura, che è il tempo di Dio. Come ricorda san Paolo: «Non vogliate giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori» (1Cor 4,5)[2].
Sant’Agostino, commentando questa parabola, afferma: «Molti che ora sono zizzania, diventeranno buon grano. E molti che ora sembrano buon grano, si riveleranno zizzania» (In Matthaeum, sermo 23). Questo ci richiama all’umiltà e alla speranza nella conversione, nostra e degli altri.
Nella memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Vergine Maria e nonni di Gesù, la Chiesa celebra la fede e la perseveranza di due anziani che, nonostante le difficoltà e l’apparente sterilità, si affidano al Signore e ricevono il dono di una figlia straordinaria. La loro storia è segno che Dio opera spesso in modo silenzioso e paziente, facendo germogliare il bene anche quando tutto sembra perduto.
Nella vita quotidiana, questa parabola ci invita a non cedere alla tentazione di giudicare subito gli altri, ma a coltivare la pazienza e la fiducia nell’opera silenziosa di Dio.
Imparare dai santi Gioacchino e Anna la perseveranza nella preghiera e la fiducia nei tempi di Dio, anche quando le risposte tardano ad arrivare.
Ogni giorno, scegliere di seminare il bene, anche se attorno a noi vediamo difficoltà o ingiustizie.
Dedica ogni sera qualche minuto per affidare al Signore le persone e le situazioni che ti sembrano “zizzania” nella tua vita, chiedendo la grazia di vederle con gli occhi della pazienza e della misericordia di Dio. Così, come Gioacchino e Anna, potrai essere testimone di una speranza che non delude, capace di far fiorire il bene anche dove meno te lo aspetti.
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