XVII domenica del tempo ordinario
Il brano di Luca 11,1-13 ci offre un insegnamento profondo e attuale sulla preghiera, che Gesù stesso mostra ai suoi discepoli come via privilegiata per entrare in comunione con il Padre. Quando gli chiedono: «Signore, insegnaci a pregare», Gesù risponde con il “Padre nostro”, una preghiera che racchiude la fiducia filiale e la richiesta del necessario quotidiano, il perdono e la protezione dalla tentazione. Seguono poi parabole che sottolineano l’importanza della perseveranza nella preghiera: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11,9).
In questo invito alla fiducia e alla costanza, risuona l’eco della promessa divina nell’Antico Testamento: «Chiamerete e il Signore vi risponderà» (Isaia 58,9). La preghiera diventa così un dialogo vivo, un atto di relazione con un Padre che ama e dona con generosità, come sottolinea Gesù con l’immagine del padre terreno che non darebbe mai al figlio ciò che è nocivo (Lc 11,11-12).
Nel mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, questo brano assume una particolare intensità spirituale. Il sangue di Cristo, versato per la nostra redenzione, è segno supremo dell’amore del Padre che ascolta e risponde alle nostre suppliche, donandoci lo Spirito Santo, fonte di vita e forza interiore. Come affermava sant’Agostino, «la preghiera è la chiave che apre il cuore di Dio» e il Preziosissimo Sangue è la porta aperta per accedere a questa intimità.
In questo tempo estivo, spesso segnato da vacanze e riposo, il Vangelo ci ricorda che la preghiera non è un dovere pesante, ma un momento di incontro e di rinnovamento interiore. Nel silenzio e nella quiete possiamo imparare a bussare con fiducia al cuore di Dio, ricevendo la pace e la forza per affrontare le sfide quotidiane.
Un consiglio pratico per vivere questo insegnamento è di dedicare ogni giorno, anche pochi minuti, a una preghiera semplice e sincera, come quella insegnata da Gesù, chiedendo con fiducia lo Spirito Santo per essere guidati nel cammino di fede. Così la preghiera diventa non solo un momento isolato, ma la linfa che sostiene ogni azione e relazione nella vita di tutti i giorni.
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