Giovedì della XVIII settimana del tempo ordinario

Il brano di Matteo 16,13-23 ci presenta un momento decisivo nella vita di Gesù e dei suoi discepoli, quando Egli domanda ai suoi: «Voi, chi dite che io sia?» Pietro risponde con fede sincera: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». In questa dichiarazione si racchiude il cuore del messaggio cristiano: riconoscere Gesù come il Salvatore, fondamento della nostra fede e roccia su cui costruire la vita.
Questo passo ci invita a riflettere profondamente su chi è Gesù per noi, specialmente nel mese di agosto, un tempo che molti dedicano al riposo e alla pausa dagli impegni quotidiani. È un’opportunità preziosa per rallentare il ritmo, per meditare sulla Parola di Dio e lasciarsi guidare dallo Spirito Santo. Come affermava sant’Agostino: «Chi ha Dio nel cuore, ha il mondo intero in mano». In agosto, allora, possiamo aprire il nostro cuore in modo più libero, cercando di radicare la nostra identità nella fede, non nelle cose effimere.
Nel brano si vede anche la fragilità umana: Pietro, pur confessando con fede, sarà anche rimproverato da Gesù quando tenta di scoraggiarlo. Questo ci dice che il cammino con Cristo non è privo di sfide né di momenti di difficoltà. Ma ciò che conta è rimanere saldi nella fiducia e nella sequela.
Per una fede pratica che possiamo vivere quotidianamente, il consiglio è questo: durante questi giorni di pausa, dedichiamo qualche momento al dialogo con Gesù, alla lettura e alla meditazione del Vangelo, chiedendo che la nostra fede non resti solo una parola, ma diventi una forza viva che sostiene le scelte, i rapporti e le sfide di ogni giorno. Così, come Pietro, siamo chiamati a costruire la nostra vita su quella «roccia» che è Cristo, senza paura di credere e testimoniare.
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