Martedì della terza settimana di Pasqua
Nel brano di Giovanni 6,30-35, ci troviamo nel cuore del discorso del Pane di Vita. Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani, la folla chiede a Gesù un segno, come quello che Mosè avrebbe dato nel deserto con la manna. Ma Gesù risponde con una rivelazione profonda:
«Non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il vero pane dal cielo. […] Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» (Gv 6,32.35).
Gesù non offre solo qualcosa, **offre Sé stesso: è Lui il vero nutrimento, quello che sfama il cuore, la sete di senso, la fame d’amore. Il pane materiale sostiene il corpo, ma solo *Cristo può saziare l’anima. Il Salmo 81 già preannunciava questo desiderio di Dio di nutrirci: «Io ti nutrirei con fior di frumento, ti sazierei con miele di roccia» (Sal 81,17).
E Sant’Ireneo, uno dei primi Padri della Chiesa, afferma con forza:
«Come il pane, ricevuto l’invocazione di Dio, non è più pane comune ma Eucaristia, così anche i nostri corpi, nutriti da essa, sono resi incorruttibili.»
In questo mese di maggio, Maria ci insegna ad accogliere il Pane della Vita con cuore puro. Lei che ha portato nel grembo il Verbo fatto carne, ci guida a riconoscere Gesù nell’Eucaristia. È madre che nutre, madre che ci conduce all’Altare, madre che ci insegna il silenzio e l’adorazione.
- Nutriamoci della Parola e dell’Eucaristia – Cerchiamo, se possibile, di partecipare più spesso alla Messa durante la settimana o dedicare un tempo quotidiano alla lettura del Vangelo.
- Viviamo con cuore eucaristico – Lasciamo che l’amore ricevuto nell’incontro con Gesù diventi pane spezzato per gli altri, attraverso piccoli gesti di carità, pazienza e dono di sé.
Gesù è il pane che non finisce, Maria è la madre che ci guida a Lui. Lasciamoci saziare.
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