25 Giugno 2025 – COMMENTO AL VANGELO – Mt 7,15-20

Don Alessandro FaranoBlogLeave a Comment

Mercoledì della XII settimana del tempo ordinario

Nel brano di Matteo 7,15-20, Gesù ci mette in guardia da una realtà tanto attuale quanto antica: le apparenze ingannano. “Guardatevi dai falsi profeti”, dice, “vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci”. E’ un avvertimento forte, che ci ricorda quanto il discernimento sia importante nella vita spirituale. Ma come fare a distinguere chi è autentico da chi non lo è? Gesù ci da un criterio semplice e infallibile: “Dai loro frutti li riconoscerete”.
Nel mese di giugno, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, questo criterio si illumina di significato profondo. Il Cuore di Cristo è il cuore del Buon Pastore, colmo di amore vero, gratuito, paziente. Non solo parole, ma frutti concreti: compassione, perdono, fedeltà, dono totale di sé. E allora la domanda si fa personale: quali frutti produco nella mia vita? Cosa rivela davvero il mio cuore?
Sant’Ignazio di Loyola insegnava che “non l’abbondanza del sapere sazia l’anima, ma il sentire e gustare le cose internamente”. Non basta conoscere la verita: bisogna viverla, portarne il frutto nella vita concreta. Il rischio che Gesù denuncia è quello di una religiosità solo esterna, fatta di parole, apparenze, formule. Ma il Vangelo è vita, e trasformazione, e coerenza. Il vero discepolo si riconosce da ciò che lascia dietro di se: pace, gioia, giustizia, misericordia.
Il profeta Geremia aveva già avvertito: “Maligno è il cuore più di ogni altra cosa, difficilmente guaribile! Chi lo puo conoscere?” (Ger 17,9). Eppure, proprio in questo mese, ci viene detto che il Cuore di Gesù puo guarire anche il nostro cuore. Puo renderlo fertile, capace di dare buoni frutti, se ci affidiamo a Lui con sincerita.
Come attualizzare questo Vangelo oggi? Viviamo in un tempo di immagini curate, parole seducenti, ma poca profondita. Siamo spesso più attenti a ciò che “sembra” che a ciò che “è”. Gesù ci invita a guardare in profondità, a non fermarci alla superficie, e soprattutto a guardare noi stessi con verità: che frutti sto portando nella mia famiglia, nel lavoro, nelle relazioni?
Il consiglio di fede per la vita quotidiana e questo: alla sera, prova a fare un piccolo esame di coscienza chiedendoti: oggi, che frutto ho portato? Un gesto di pace? Una parola di verita? Un atto di generosita? E se non vedi frutti, non scoraggiarti: chiedi al Sacro Cuore di Gesu di rendere fecondo anche il terreno piu arido.
Perché il Cuore di Cristo, come dice Papa Francesco, “e paziente, misericordioso, sempre aperto”. Non guarda la perfezione, ma il cammino.
Cammina con Lui, e i frutti verranno.

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