Santi Pietro e Paolo

Nel Vangelo di Matteo 16,13-19 ci troviamo di fronte a una delle confessioni di fede più luminose e decisive della storia della salvezza. Gesù domanda ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?» – e poi, in modo diretto e personale: «Ma voi, chi dite che io sia?» E’ Simon Pietro a rispondere, con slancio e ispirazione: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.»
A questa risposta, Gesù affida a Pietro una missione unica: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Pietro diventa il segno visibile dell’unità, la roccia su cui il Signore costruisce la comunità dei credenti.
In questa solennità dei santi Pietro e Paolo, contempliamo due colonne della Chiesa. Pietro, il pescatore diventato guida del gregge. Paolo, il persecutore trasformato in apostolo delle genti. Due uomini molto diversi, ma uniti dalla stessa fede nel Cristo vivente. Come dice sant’Agostino: «Entrambi, con la loro vita e con la loro morte, ci mostrano che la Chiesa si fonda sulla testimonianza del Vangelo, vissuto fino in fondo.»
Anche nell’Antico Testamento, Dio sceglie “pietre” su cui costruire la sua storia: «Ecco, io pongo in Sion una pietra, scelta, preziosa; chi crede in essa non resterà deluso» (Is 28,16). Pietro è quella pietra viva, resa solida non per merito proprio, ma per la grazia di Cristo e per la fede professata con il cuore.
Oggi, davanti alla stessa domanda che Gesu rivolge ai suoi discepoli – «Chi dite che io sia?» – anche noi siamo chiamati a dare una risposta personale. Non basta una fede ereditata o ripetuta. Serve una fede viva, che nasce dall’incontro con Cristo e si rinnova nella vita concreta.
Un consiglio di fede: chiediti ogni mattina, con sincerità, «Chi è Gesù per me, oggi?» E lascia che questa domanda orienti le tue scelte, le tue parole, il tuo sguardo sugli altri. Vivere da “pietre vive” della Chiesa, come Pietro e Paolo, significa lasciare che la tua fede diventi fondamento solido anche per chi ti sta accanto.
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